di Bertolt Brecht
regia di Corrado d’Elia
con Corrado d’Elia e gli attori della Compagnia
scene Fabrizio Palla
foto di scena Angelo Redaelli
Una divertente farsa giovanile dai toni impietosamente grotteschi!
Si ride molto e si mastica amaro, ed è lo spunto per una critica pungente e corrosiva alla piccola borghesia di inizio Novecento che ancora oggi si rispecchia nelle quotidiane abitudini della nostra classe media. Uno spettacolo che riflette in maniera divertente su abitudini costumi e difetti che sono anche i nostri.
Le nozze dei piccolo borghesi è stata ormai tanti anni fa il primo allestimento della Compagnia. Era il gennaio del 1997 e il regista Corrado d'Elia - con buona intuizione - decideva di formare un nuovo gruppo, una nuova compagnia, con cui iniziare un percorso di studio e raccontare un modo diverso di fare teatro. Serviva dunque un allestimento corale con tanti attori che potesse prestarsi alle idee già allora visionarie di d'Elia, i fermo immagine, le accelerazioni, i rapidi9 flash forward cinematografici. Ecco allora che, in una piccola sala prove in zona Paolo Sarpi a Milano, nasceva l'allestimento de Le nozze dei piccolo borghesi.
Sono passati da allora tanti anni e la Compagnia, passando per fortunate produzioni, è oggi tra le compagnie teatrali italiane più attive ed apprezzate, seguite con calore ed entusiasmo in tutta Italia da un pubblico partecipe ed affezionato.
Lo spettacolo prende spunto da una divertente farsa giovanile di Bertolt Brecht.
Nove personaggi, impegnati in un pranzo di nozze, accompagnati dal ritmato incedere delle portate, ci mostrano, complici il vino e l'euforia del ballo, piccanti retroscena e vergognose ipocrisie familiari, mentre tutto intorno l’arredamento, fatto a mano dallo sposo, cade progressivamente a pezzi.
La forte tensione alla rivolta che accompagnerà tutti gli scritti di Brecht, è qui già presente per svelare le ridicole vanità dei piccolo borghesi, la loro superficialità e il perverso gioco delle false apparenze sociali.
La regia, essenziale e ironica, dà voce all’umorismo e all’imbarazzo sottile, che siede indiscreto tra gli invitati, in una storia dai toni impietosamente grotteschi.
Le azioni sembrano pilotate da un demiurgo sconosciuto. Gli attori diventano di volta in volta burattini, personaggi, spettatori, muovendosi in un luogo sospeso, prigionieri delle proprie relazioni e delle proprie finzioni..
Clicca sui link per leggere le recensioni dello spettacolo
Corriere della Sera, 02.07.2004
Il Giornale, 03.01.1997
L'Unità, 03.01.1997
Dentro Milano, 01.1997
Corriere della Sera, 09.01.1997
La Notte, 27.11.1997
Corriere della Sera, 12.07.1998
Davvero un bellissimo spettacolo! Era da parecchio che non assistevo a una produzione cosi ben fatta!! Tantissimi complimenti!!
A. U. 12/12/2013
Sei stato fantastico e insieme a te tutti quelli che erano in scena!
Grazie Corrado, il gradimento nei confronti del teatro, grazie a te, aumenta sempre di più!
Alla prossima stagione!
S. 20/07/08
Caro D'Elia
mi sei molto piaciuto ieri sera!
Scusami se mi permetto di darti del tu: non è affatto per mancanza di rispetto, anzi, ma semplicemente perchè sei giovane e perchè nel corso degli anni ho visto vari tuoi/vs spettacoli.
Ieri sera ho amato, come tutti, perchè tutti hanno riso e di gusto, il tuo "MA NOOOO, MA NOOO, ... MA NOOO", ho amato il tuo "caricato... ma non troppo" sguardo geloso alla moglie mentre ballava avvinghiata a quell'altro, ho amato il tuo "starci" del solito in quel personaggio "comico" dentro al quale si capiva che ti divertivi in modo, per così dire, quasi "puro"... perchè non ti sentivi addosso quella "responsabilità" che personaggi invece come Cirano o Iago o altri necessariamente caricano sulle spalle di un attore..., e ho amato altre cose che per non rubarti troppo tempo non sto qui ad enumerare.
Quindi volevo dirti grazie per tutto questo
Un abbraccio intanto
A.J. 11/07/08
Coinvolgente, esilarante, attualissimo (qui nel Trentino non c'è marito che non si sia letteralmente 'fatto la casa da solo'. Penso che tutta la sala si sia riconoscita a quella tavola)... Ma Cirano......Cirano è unico. [...] E. e S. 6/06/06
Salve,
complimenti per "Le nozze dei Piccolo Borghesi", ho visto lo spettacolo di venerdì alle 21.00; come sempre uno spettacolo BELLO; che ha fatto ridere con intelligenza; davvero spassoso... continuavo a ridere tornando a casa in auto; cosa che fino ad ora mi era successa solo con "Rumori Fuori Scena" allestito da Nino Formicola e Andrea Brambilla.
Credo che per poter apprezzare lo spettacolo maggiormente dovrei rivederlo ancora qualche volta; magari senza la sfortuna di avere il solito uomo alto e corpulento che mi impalla tutta la scena... non le dico le acrobazie che ho dovuto fare per cogliere le controscene!
Concludo qui la lettera per non scivolare nel banale, ancora complimenti e arrivederci a luglio con "La donna del Mare".
P.S. Cercherò di leggere il testo originale di Brecht perché ho come l'impressione che non fosse così divertente.
A.B. 22/05/06
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